Gli attori sono stati scelti tra le associazioni firmatarie del Tavolo Teatri del Comune di Livorno (Centro Artistico «Il Grattacielo», Centro Culturale Vertigo, Compagnia Orto degli Ananassi del Teatro della Brigata, la Compagnia degli Onesti del Teatro 4 Mori, il Teatro agricolo, il Nuovo Teatro delle Commedie) e naturalmente il Teatro Goldoni. Il gruppo dei ballerini è stato invece formato da Elena Zagaroli, co-organizzatrice del progetto, alcuni membri dell’Atelier delle Arti di Chelo Zoppi, e delle Scuole di Danza AreaDanza e ArteDanza, oltre ad alcuni freelance. I musicisti che hanno partecipato, come singoli o band, fanno parte dell’Associazione MusicArte e di Percorsi Musicali, oltre ad alcuni freelance.
La disponibilità e la presa in carico da parte dello sponsor tecnico Nobili Pubblicità e dell’Ufficio Affissioni del Comune di Livorno hanno garantito la mostra fotografica a cielo aperto di questo lavoro. Per questo un ringraziamento particolare va a Paolo e Stefano.
L’appoggio della Fondazione Teatro Goldoni e del Comune di Livorno, a partire dall’Ufficio Stampa gestito da tutta la gentilezza e professionalità di Ursula Galli e dei suoi collaboratori, fino alla fiducia riposta in me dall’Assessore Simone Lenzi, senza la quale probabilmente non sarei qui adesso a presentare questo progetto. Grazie.
Pandemia, distanziamento, mascherina, assembramento. Parole che hanno preso corpo in questo ultimo anno, tentando di farci dimenticare quelle che più ci stanno a cuore: Arte, condivisione, libertà, movimento. Il settore culturale ne ha risentito particolarmente: ogni realtà lasciata indietro per motivi molteplici e variegati, tutte messe al bando per un imprescindibile dato in comune: la vicinanza.
Per ogni artista il proprio lavoro diventa una gioia lontana e la privazione di un ruolo non fa che incrementarne lo scomodo senso di smarrimento e di angoscia.
Insieme a loro anche noi spettatori ne abbiamo risentito maggiormente. Ecco perché dobbiamo essere noi i primi a far sentire la nostra voce, noi pubblico pagante di uno spazio a oggi disabitato, buio e fatiscente.
Per recuperare i 21 grammi, ipotetico peso dell’anima, che le arti dello spettacolo hanno perduto durante questo lungo periodo di inattività, “Livorno dal Vivo” mette in scena una serie di performances artistiche a sorpresa. 21 brevissimi spettacoli che hanno visto coinvolti 7 attori, 7 ballerini e 7 musicisti che si sono esibiti in 21 luoghi diversi di Livorno. Le location sono state scelte tra le cinque circoscrizioni della città, tra il centro storico e la periferia, con una predilezione per quei luoghi meno conosciuti e di passaggio dove l’identificazione culturale è meno forte. Teatro, danza e musica sono i settori coinvolti per celebrare l’Arte, e non a caso. Durante l’anno pandemico infatti sono state le arti performative a soffrire più di tutte la crisi, in quanto il contatto con il pubblico e la vicinanza ne sono un elemento imprescindibile. La data e il luogo delle performance non sono state rese pubbliche, sia per giocare sull’effetto sorpresa nei passanti, che per evitare assembramenti. Le città invisibili di Calvino hanno accompagnato il nostro progetto, come un filo rosso lungo tutto il percorso: una pagina per ogni luogo, un breve periodo per ogni performance.
Quasi a tre mesi dalla sua realizzazione, il progetto si trasforma in manifesto. Dal 29 Luglio, la carta stampata vede finalmente il Viale Italia, Antignano, la Villa Fabbricotti e soprattutto i quartieri periferici, quelli che più di ogni altro sono diventati palcoscenico per Livorno dal Vivo, quelli che anche se non c’è la bellavista, un teatro o la statua di qualcuno di importante, ci sono sempre coloro che li vivono. Noi quindi, i figli e le figlie del quartiere.
I performer e le scuole di danza, musica e teatro che hanno prestato la loro voce, il loro corpo, i loro strumenti e il loro talento a questa iniziativa, diventandone protagonisti imprescindibili. Con loro la città di Livorno che non si tira mai indietro quando si tratta di mostrarsi nel segno della cultura e dell’amore per l’arte.
Ultimi ma non meno importanti i miei collaboratori, preziosi, meravigliosi, giovani e pieni di energia e di talento: Elena Zagaroli, Lorenzo Pari, Francesco Celentano, Marco Quilici, Martina Masoni, Simone Ghiani e la preziosa collaborazione di Erika Baggiani.